Frantoio Del Borgo
CATEGORIA: aziende agricoleID ANTICONTRAFFAZIONE N.3728
Azienda Agricola Francesca de Leo Alberti
olio, conserve e cosmesi
L’azienda agricola Francesca de Leo Alberti si trova sui Piani della Corona, in contrada Covala, nel comune di Bagnara Calabra.
Racchiusa in uno scenario di incomparabile bellezza, a 700 metri di altitudine tra la Costa Viola e le pendici dell’Aspromonte, l’Azienda gode di condizioni climatiche e di una tipologia del terreno del tutto particolari, che conferiscono all’olio da essa prodotto un sapore e un profumo unici.
A tali caratteristiche si aggiunge la professionalità della titolare, la signora Francesca de Leo Alberti, erede di una tradizione familiare secolare nella produzione olivicola sul territorio. Ciò costituisce garanzia di serietà nell’attività produttiva e di sicurezza del prodotto.
Oggi l’Azienda può contare sulla forza e la creatività di un gruppo imprenditoriale tutto al femminile, che riesce a valorizzare al meglio le risorse offerte dal territorio, dal punto di vista sia della produzione agricola, che dell’offerta turistica.
Indice
…..Or sì che io non so come descrivervi ciò che io vidi!
“……..Or sì che io non so come descrivervi ciò che io vidi! Quando men l’aspetti la salita cessa, e tu ti trovi sopra un piano che in delizia non ha l’eguale; donde si scorge un panorama unico al mondo!
Guarda a manca, e a ritta tutto germoglia, tutto verdeggia, tutto fiorisce: son tappeti di verdura, son messi ondeggianti, son boschetti ombrosi: son tutte le bellezze di questa ridente natura d’Italia profuse lì per sedurti, per incantarti, per cacciarti l’entusiasmo nel cuore, e nella mente. Ne ciò basta, guarda giù…quella è Bagnara; quella è Scilla… e quella striscia di mare serpeggiante? E’ il faro! E quella catena di monti? E’ la Sicilia! E quel monte gigante? E’ l’Etna! La via comincia a scendere……” (da Scoperta della Calabria – 18451846 di Cesare Malpica)
IL BORGO E LA SUA STORIA
Il Borgo La Covala può, d’altronde, vantare una storia millenaria che, a partire dal 1500, lo ha visto protagonista di dispute tra i Signori della zona.
A quel tempo, esso faceva parte del territorio di Seminara, oggi rinomato centro della piana di Gioia Tauro e allora la più ricca e popolosa città della provincia reggina: 8.000 abitanti (a Reggio Calabria ve n’erano 4.000), 16 istituti finanziari, un ospedale, 3 accademie di cultura, 33 chiese, la sede della Corte di Giustizia.
Nel 1579 il duca di Seminara, Scipione I Spinelli, violento e dissipatore, per i troppi debiti fu costretto a vendere a Fabrizio Ruffo, signore delle vicine Sinopoli e Scilla, le obbligazioni dell’Università di Seminara, Sant’Anna e Palmi. Ciò causò una rivolta nella città della piana, che determinò la cacciata degli Spinelli e costrinse Fabrizio Ruffo a consentire che essa fosse riscattata, divenendo demanio pubblico.
Ed è qui che si ha una prima notizia storica del fondo Covala: per poter pagare il riscatto, il 10 maggio 1594 l’Università di Seminara vendette proprio il fondo Covala al duca di Bagnara, don Carlo Ruffo. Circa due secoli dopo, a fine 1700, la stessa Università fece causa alla famiglia Ruffo, asserendo l’illegittimità dell’atto di vendita del 1594, “per difetto di solenni”, ovvero per l’inalienabilità del terreno, che era ormai fondo demaniale. Nel frattempo, però, a causa di grossi debiti da risanare, nel 1806 il fondo venne venduto dagli stessi duchi di Bagnara alla famiglia nobiliare dei de Leo. Ne nacque un’ulteriore disputa, illustrata in un avvincente documento storico, che riporta la descrizione dei confini del terreno dai due diversi punti di vista: per la città di Seminara «... il perimetro del fondo inizia nell'area dell'Abbate, segue la via di Aspromonte e 'nesci vicinu li mura di San Peri e 'di 'lla pressu limita lu bosco di Solanu e pigghia la valle a 'ppèndino ditta la valle della Grutta e nesci a lo fiume di Solanu ... »; per la famiglia de Leo, invece, i confini proseguono «... e dopo piglia lo fiume predittu (lo Sfalassà [attuale Solano]) e a 'ppèndino e nesci a lipassi sinu a li ponti e piglia lo valloncello a munti e nesci a la Guardia [la fontana di Solano a Bagnara che era zona di dogana] ... ».
La vicenda sembra si sia conclusa con una transazione.
(Tratto dagli studi di Santo Gioffrè)
L’Olio
La produzione di olio extravergine di oliva biologico si ottiene dalla raccolta meccanica delle olive che vengono poi lavorate entro le otto ore nel frantoio a ciclo continuo con spremitura a freddo. L'olio ottenuto dalle due cultivar Ottobratica e Sinopolese , in proporzione , crea una miscela armoniosa di delicato equilibrio tra il fruttato e speziato, dal colore giallo-verde con un profumo intenso ottenuto dalla clorofilla.
The oil
The production of organic extra virgin olive oil is obtained by mechanical harvesting of olives which are then processed within eight hours in the mill in a continuous cycle with cold pressing. The oil obtained from the two cultivars Ottobratica and Sinopolese pressed in proportion, it creates a harmonious blend of delicate balance between the fruity and spicy, from yellow-green color with an intense aroma obtained from chlorophyll.
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileLa Terra
Tra la costa della Calabria bagnata dal mar Ionio e i piedi del Parco Nazionale dell'Aspromonte, nascono i nostri vitigni, accarezzati dalla brezza di mare e scaldati dal sole, in terreni fertili e composti da argilla bianca che danno ai vini un carattere distintivo.
La passione
Cantine Stoli nasce da un'intensa ricerca partendo dal luogo che ispira le nostre tradizioni ancestrali e scegliendo di vinificare in anfora di ceramica per esprimere la massima purezza delle uve.
I vigneti
La Pianta del Nerello è molto vigorosa e resistente, e le uve sono caratterizzate da una buccia spessa e tannica. I vini prodotti con il Nerello Calabrese sono complessi e strutturati, con note di frutta rossa, spezie, alle volte si va da note marine quasi salmastre o un leggero sentore di fumo dipende dai suoli o dall' annata.
La nostra azienda
Una passione che nasce fin da bambino. Vedevo con entusiasmo mio padre lavorare in vigna ogni mattina, quella immensa fabbrica che ancora oggi chiamo casa. Le prime luci dell’alba, quel profumo di caffè , la colazione veloce per non perdere il matrimonio del sole in cielo. Un sogno iniziato da mio padre e ripreso da me oggi. La mia Calabria, le nostre facce stanche ma felici , la rugiada del mare e al calar della sera quel vento che alludeva ad una carezza materna , quanto amo il mio luogo, la mia terra, feconda di un sogno che oggi si chiama azienda. Il lavoro di un anno concentrato in due soli mesi ed un ripetersi per la vita , settembre e ottobre, la cosiddetta vendemmia. Una magia che trasforma il sacrificio in siero , il mio vino.